di Leandro Mais  

Sono passati ben  sei anni dal mio articoletto su questa medaglia (https://www.garibaldini.org/2014/10/il-cosiddetto-re-galantuomo/ ). Sono lieto di poter dare ai miei lettori un interessante giudizio storico (in quanto coevo) che si trova nelle memorie del garibaldino Francesco Zappert.  

Questo garibaldino, oltre alla Campagna del 1860, fu presente nel tragico fatto d’Aspromonte due anni dopo. In queste memorie  dal titolo “Da Palermo ad Aspromonte” (1)  nella terza puntata è riportato il brano che riporto in originale come segue :  

“…mi si fa innanzi uno sconosciuto in vesti garibaldine, azzimato con una certa civetteria militare, con un bel cappello di paglia nuovo di trinca in testa ed una lucente sciabola al fianco. Sulla camicia rossa, allora allora vestita, gli spicca quella famosa decorazione che il Municipio di Palermo (2), nell’alta e servile sua ignoranza, distribuì ai volontari del 60. A  quelli  s’ intende cui non ripugnò riceverla e che non si sentono macchiato il petto da un segno commemorativo che altro non è che una solenne menzogna. – CASA DI SAVOIA E LIBERAZIONE DELLA SICILIA! E  codesto nonsenso doveva lasciarsi a Palermo, là dove non si vide un soldato della monarchia mentre si combattevano le giornate della libertà; nella Palermo rivoluzionaria  emancipata per forze proprie, sgombrata dai suoi tiranni da pochi eroi venuti dal continente; nella Palermo di Garibaldi, dove l’amore al grand’uomo è una religione, che non riusciranno a distruggere tutte le arti dissolventi del moderatismo. Quei consiglieri municipali devono aver piegata ben basso la schiena per far omaggio alla Casa di Savoia di una conquista cui essa non prese parte. Se decisamente volevasi accennare nel bronzo la monarchia , si doveva, se mai, incidervi: LIBERAZIONE DELLA SICILIA – DONO DI GARIBALDI ALLA CASA DI SAVOIA -…”  

Lo Zappert, da vero garibaldino che era, ci rappresenta in maniera reale quanto fu il suo disprezzo nel vedere quella medaglia (che non aveva nulla di garibaldino) e che veniva mostrata con tanta spudorata ostentazione

  NOTE

1 – Vedi “Garibaldi e garibaldini” ed. Riccardo Gagliardi –Como – 1910 – Quattro fascicoli. Le memorie dello Zappert. Si intitolano :”Da Palermo ad Aspromonte” e sono divise in quattro puntate. Il riferimento a questa medaglia è nel terzo fascicolo pag, 300/301   Per notizia vedesi pure :”Aspromonte  – Il più grande delitto della monarchia”  - Rivista Popolare n. 16 -17 pag, 90/91  

2 – Lo Zappert, non sapendolo,  cita solo il Comune di Palermo mentre queste medaglie (diametro mm 32 AG – AE), per il pochissimo tempo rimasto del 1860 (circa un mese e mezzo), furono coniate anche dalle Zecche di Torino e Milano.

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