Articoli marcati con tag ‘Macoratti Paolo’

ISTITUTO “PINO PUGLISI” – ROMA – Partecipanti delle Sezioni A,B,C.

Professori: Raffaelli, Mori, Cimino, Roia, Di Stefano, Fazio

    La Commissione dell’Associazione Garibaldini per l’Italia, formata dall’ Arch. Paolo Macoratti (Presidente),  dalla Sig.ra Monica Simmons (Segretaria), dalla Dott.ssa Patrizia Musacchio e dalla Prof.ssa Silvia Mori, si è riunita in data 24 aprile 2025. Tutte le lettere selezionate sono state molto apprezzate dalla Commissione: nei loro contenuti si è riscontrato l’interesse dei ragazzi per gli avvenimenti della RR; interesse nato durante lo svolgimento della visita al Museo della RR e ai luoghi delle battaglie.

ELENCO DEI VINCITORI 

(Brani tratti dalle loro lettere)

Selezionati della sezione A – Lettere di : Emma Cola, Pierpaolo Di Donato, Tasmia Kazi, Giorgia La Mura, Alessia Sambuco.

Primo premio: TASMIA KAZI – …”  Da casa mia sentivo i colpi di cannoni e vedevo i giovani andare al Gianicolo a combattere, senza sapere se fossero tornati a casa. Non c’è niente di più forte di un giovane che combatte per qualcosa in cui crede, per l’Italia che sogna, per tutti noi. ………………………. Io non potevo restare ferma, così ho deciso di iniziare ad aiutare in un piccolo ospedale qui vicino, dove portavano i feriti, che erano tantissimi. Sai, credo che anche un piccolo contributo sia fondamentale, perché in momenti come questo, ogni gesto, anche se piccolo, può fare la differenza. E questo vale per tutte le donne che, come me, hanno fatto quel che potevano.

Secondo premio: PIER PAOLO DI DONATO -  ” A metà di questo mese i ribelli, tra cui alcuni conoscenti, hanno ucciso Pellegrino Rossi da poco primo ministro. Questo ha aumentato la tensione nella città. La folla di manifestanti ha chiesto l’adozione di un nuovo programma basato sulla nazionalità, la convocazione della costituente nazionale e cambiamenti all’interno del governo senza ottenere nulla. Pochi giorni dopo la morte di Pellegrino Rossi io e un gruppo di liberali abbiamo provato a incendiare il portone d’ingresso del Quirinale ma siamo stati respinti a colpi d’arma da fuoco”.

Terzo premio: GIORGIA LA MURA – ” Ogni giorno faccio lo stesso sogno: noi schiena contro schiena per controllare i soldati, noi che corriamo per i vicoli del Gianicolo per salvare migliaia di vite. Ricordi? La gente, in particolare le madri, ci pensavano pazzi ma noi lo facevamo per i giovani delle generazioni a venire. Io invece sto ancora qua tra le pietre, i corpi senza vita, i detriti e le strade del Gianicolo a fare quello che un giorno facevamo insieme. Con la semplicità di un bambino, con adrenalina e paura disinnescavamo le bombe per dare anche noi un contributo, perché i soldati adulti non volevano che noi prendessimo le armi.

Selezionati della sezione B – Lettere di: Chiara Fulli, Valentina Saenz Mendoza, Giorgia Frattarola, Flaminia Magagnini, Chiara Allocca, Anita Maurizi

Primo premio: FLAMINIA MAGAGNINI – “ Questa è solo la prima tappa, la strada della libertà è lunga e difficile, e so che dovremo affrontare ancora tante sfide. Ma non ci spaventa perché abbiamo dimostrato che possiamo fare la differenza e che la nostra determinazione è più forte di qualsiasi potere cerchi di opprimerci. Ora però il nostro compito è proteggere questa Repubblica, difendendo i valori di giustizia e uguaglianza. Dobbiamo essere pronti a lottare sempre e sebbene oggi sia una giornata di festa dobbiamo continuare a farlo combattendo per la libertà che finalmente abbiamo conquistato”.

Secondo premio: ANITA MAURIZI – “ Roma, 17 luglio 1847. Ti volevo anche informare delle grandi manifestazioni che stanno avvenendo qui a Roma, non ho potuto fare a meno di origliare le conversazioni delle altre guardie, pare che vogliano fare un colpo di stato allo scopo di provocare un intervento austriaco, credo che sarà un’ardua battaglia. Dobbiamo lottare per la nostra patria per riuscire a conquistare la libertà del nostro paese. Mi batterò anima e corpo per vincere questa guerra e mi auguro che tu faccia altrettanto. Darò tutto, anche la mia vita se servirà per l’unità d’Italia!!!

Terzo premio: CHIARA ALLOCCA – “ Roma, 2 aprile 1846 – Le notizie che mi hai raccontato mi hanno colpito molto. Quello che è accaduto a Torino è davvero significativo: il fatto che i soldati abbiano gridato “Evviva Pio IX” davanti al Re, e che lo stesso Re abbia risposto con le stesse parole, dice tanto del momento che stiamo vivendo. Anche i fatti di Padova mostrano quanto sia forte il sentimento della gente verso il Papa. Da quel che ho letto è un periodo pieno di confusione e di speranza, anche se non mancano tensioni e pericoli”.

Selezionati della sezione C – Lettere di: Asia Mechelli, Camilla Padayattil, Eva Fegatelli, Sofia Gagliardi, Veronica Plaitano

Primo premio: ASIA MECHELLI – “ 20 maggio 1849 – Tanto più mi ha colpito il gesto di umanità dei nostri, che hanno mandato medici ai feriti francesi, nonostante la dura e sanguinosa battaglia poiché anche in guerra, l’onore e la compassione non devono mai mancare. Questo dimostra che la nostra Repubblica combatte per ideali alti, non solo per la vittoria. Le immagini che mi descrivi: le barricate, le donne che aiutano, le piazze piene d’armi, la città illuminata dopo la vittoria parlano di un popolo risvegliato. Trastevere e i Monti che si sollevano, Roma che grida “Viva la Repubblica! ”.. È una nuova epoca quella che si affaccia!

Secondo premio: CAMILLA PADAYATTIL – “ Io me so’ fatta scrivere da un mio compare de Roma gli articoli de una Costituzione del tutto democratica e utile. Ho notato in particolare e con interesse due articoli sulla Scuola o sull’Istruzione, come la chiamano loro, ed avevo un dubbio: ma anche noi donne andiamo a studia’? Intanto che t‘arriva ‘sta lettera, spero che avrai già ricevuto notizie sul General Garibaldi e sulle sue truppe in camicia rossa. Hai descritto li danni fisici e morali del popolo, ma tu come stai? La disgrazia che t’è successa t’ha reso troppo debole per partecipare, rendendote osservatore? Ho la viva paura che te senti in colpa.

Terzo premio: VERONICA PLAITANO – “ 10 luglio 1849 – Mi allieta l’animo sapere che le nostre amate truppe sono partite con il nostro General Garibaldi anche se, riflettendoci, 18 pezzi di artiglieria sono pochi per difenderci dalle truppe austriache. L’immensa Roma mia, bombardata e distrutta da quei miserabili francesi!! Il pensiero di questa sciagura mi rattrista… La chiesa di San Pietro Montorio era il luogo della mia fanciullezza, uno degli angoli più graziosi e divini di Roma. Dal Colle Gianicolo si può restare incantati per l’infinita bellezza del panorama di codesta città.

PREMIO SPECIALE ASSOLUTO

La Commissione ha voluto premiare, tra le 15 lettere selezionate, oltre alle tre per ogni sezione, anche quella che ha ritenuto più rispondente al tema proposto dal concorso.

Motivazione: Lo scritto ha saputo esprimere, in poche parole, sia gli avvenimenti storici (Il Triunvirato, l’assedio francese, i combattimenti, l’assistenza femminile ai feriti), sia il valore etico di chi si batte per un’ideale e di chi si spende, con profondo senso di solidarietà, per il prossimo.

Il PREMIO ASSOLUTO DELLA IX EDIZIONE DEL CONCORSO ALBERTO MORI VA A

TASMIA KAZI

            L’Associazione “Garibaldini per l’Italia”, in collaborazione con il “Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina” promuove annualmente un’iniziativa dedicata alla scuola secondaria di primo grado (quest’anno l’Istituto Comprensivo Pino Puglisi di via Bravetta n. 383), consistente in visite guidate al suddetto museo e ai luoghi ove avvennero i principali scontri tra Francesi e Italiani (Villa Pamphili e Gianicolo) durante la difesa della Repubblica Romana del 1849. Le visite, integrate dalla consegna agli insegnanti (Silvia Mori, Lucia Raffaelli, Maria Amelia Sucapane, Valentina Vittori, Daniela De Lucia) di alcune lettere originali di corrispondenza provenienti dalla “Collezione Leandro Mais”, scritte nel periodo 1846-1849 da testimoni che hanno vissuto gli avvenimenti storici della nascita della Repubblica Romana e della sua gloriosa fine, sono state finalizzate alla ideazione di un concorso denominato “Premio Alberto Mori”, in cui i ragazzi delle terze classi si cimentano nella descrizione, in una lettera di corrispondenza e in veste da “protagonisti”, dei tragici avvenimenti bellici di quella breve stagione repubblicana.

La premiazione dei vincitori di quest’anno è avvenuta a Roma, al Mausoleo-Ossario garibaldino di via Garibaldi, in occasione del 175° anniversario della battaglia del 30 aprile 1849. Di seguito, un estratto delle lettere vincitrici, scritte dagli alunni delle due classi:

CLASSE III A – SELEZIONATI: SOFIA BONETTI, TANCREDI COLELLA, DAVIDE MARCELLITTI, NOVELLI EDOARDO, STAZI ALESSIA.

 TERZO CLASSIFICATOBONETTI SOFIA

Un combattente repubblicano descrive in una lettera indirizzata al padre la battaglia del 30 aprile.

“Roma, 1° maggio 1849 – Li contammo, erano 300 i sopravvissuti francesi che avevamo fatto prigionieri. Li conducemmo dentro Roma cantando la marsigliese, regalando loro sigari, abbracciandoli, acclamandoli quali fratelli repubblicani ingannati dai preti. Padre, anch’io come i miei compagni sono orgoglioso di aver contribuito alla vittoria e alla protezione della nostra giovane patria, ma il ricordo della mia mano che impugnava l’arma e i cadaveri di ragazzi come me, morti, sul campo, è vivo nella mia mente”.

  SECONDO CLASSIFICATONOVELLI EDOARDO

Altro combattente scrive ad un suo concittadino – parente notizie sulla battaglia di Porta Cavalleggeri 

“Roma 30 aprile 1849. Hanno attaccato da Porta Cavalleggeri, vicino le mura. Arrivati  vicino al bastione, ordinati, coraggiosi e spavaldi invasero la strada, ma… “stupidi” al tempo stesso, perché non pensavano che li stessimo aspettando e che stavano sotto il nostro tiro. In molti di loro hanno perso la vita, oggi, su quella strada! Qualche volta sparavano anche loro e ci ferivano, ma noi l’avemmo vinta”. 

 PRIMA CLASSIFICATASTAZI ALESSIA 

Una infermiera scrive ad un’amica ed esprime, in poche righe, l’amor di Patria delle donne nell’assistenza ai feriti.

“Roma, 4 giugno 1849 – Ieri, verso le undici e tre quarti, è arrivato al nostro ospedale il patriota Goffredo Mameli, in condizioni critiche: non credo che ce la farà. Appena arrivato aveva una ferita alla gamba; è stato subito portato da un medico che ha fatto il possibile, ma la situazione sta degenerando, la gamba sta andando in cancrena, presto lo perderemo. Gli uomini, feriti in battaglia, arrivano da noi a valanghe. Io vorrei aiutare nel campo di battaglia ma l’unico modo con cui posso dare il mio sostegno è stare in ospedale. Per me è importante il ruolo che le donne stanno assumendo perché è l’unico con cui possono aiutare ad ottenere la libertà di Roma.

PREMI a TANCREDI COLELLA e DAVIDE MARCELLITTI

 

CLASSE III BSELEZIONATI: GATTI, GIOMMETTI, GRAMIGNAN, MARCUCCI, MORO 

 TERZO CLASSIFICATODAVIDE MORO

L’autore di questa lettera è un amico di Righetto, simbolo di quei bambini che per pochi soldi cercavano di spegnere le micce delle bombe francesi:

“Righetto, ti ho voluto bene! Eri molto importante per me e non sono più felice. Mi mancano le nostre corse per le strade di Roma allietate dai canti di libertà, dai drappi e dalle bandiere. Le nostre guerre finte sono diventate vere e i nostri nemici sono diventati i Francesi, gli Austriaci e i Borboni. Anche se siamo dei bambini abbiamo voluto dare il nostro aiuto. Addio amico”. 

 SECONDO CLASSIFICATO (pari merito): MAYA GRAMIGNAN SCURANI

Il personaggio è un’infermiera volontaria che scrive ad Anita:  

“Certe volte vorrei essere proprio come te, una donna senza paura che la guerra non intimorisce, una mamma premurosa che nonostante le difficoltà riesce a essere sempre presente per i suoi piccoli figli. Adesso devo andare, il dovere mi chiama, io e la signora Belgioioso ci stiamo occupando dei soldati feriti, mi sto impegnando molto perché non ho mai praticato questo mestiere”.

 SECONDO CLASSIFICATO (pari merito) LUDOVICO GIOMMETTI

Il personaggio è un garibaldino che scrive a Ciceruacchio in fuga verso Venezia. Una vicenda che lo ha colpito particolarmente, perché scrive:

“Sai benissimo che gli Austriaci temono moltissimo i ribelli e i patrioti, ma non abbandonare per nessun motivo i tuoi figli. Salvali! Mostra che faresti tutto per loro, anche morire. Cerca di far capire agli Austriaci che almeno i bambini non devono morire! Se questa fuga dovesse riuscire e quando i tempi saranno migliori, ritorna nella tua città. Nulla fermerà il nostro sogno di libertà e la nostra lotta”.

 PRIMO CLASSIFICATO: VALERIO MARCUCCI

Un compagno di studi scrive a Manara dopo la sua morte a Villa Spada e termina con una nobile promessa:

“Voglio renderti omaggio con questa lettera perché sei stato come un fratello, un esempio da seguire. Tu hai rinunciato ai tuoi studi e hai abbandonato la tua città d’origine pur di difendere l’Italia e diffondere l’amor di patria, pur sapendo di poter perdere la vita. Quando ti sei affacciato a quella finestra una sciagura si è scagliata su di te: un colpo di fucile ti ha tolto la vita. Il giovane fiore è stato colpito dalla fredda falce. La tua morte non cancellerà il tuo impegno, la tua testimonianza. I tuoi compagni di studio non ti dimenticheranno e cercheranno di aiutare tua moglie Carmelita. Riposa in pace amico mio”. 

 PREMI a GABRIELE GATTI e VALERIO FREZZA (per la sua ricerca su Garibaldi)

 

 

     

Per cinquant’anni, con impegno costante dedicato allo studio dei documenti e dei reperti del Risorgimento italiano, ha raccolto materiale storico e artistico inerente la figura di Giuseppe Garibaldi e dei garibaldini.  Ha arricchito con scrupolose, appassionate e approfondite indagini il patrimonio della cultura risorgimentale, rendendo accessibili le sue collezioni perché fossero divulgati i valori civili e umani in esse contenuti, contribuendo a favorire l’educazione delle giovani generazioni attraverso la ricerca della verità storica documentale.

Leandro Mais è stata una fonte inesauribile di notizie, un riferimento costante per tutti coloro che si sono interessati alla storia di Garibaldi e all’universo garibaldino, fornendo risposte certe e precise a tutti i suoi numerosi interlocutori. Non meno intensa è stata la sua passione per l’arte, per i grandi personaggi che hanno arricchito l’umanità con le loro opere e con il loro genio, come Leonardo da Vinci e Raffaello. Una passione coltivata fin dalla tenera età che gli ha permesso di apprezzare le opere d’arte da vero artista,  quale egli era nel profondo dell’anima.  

L’Associazione Garibaldini per l’Italia, nel ringraziare Leandro Mais per il prezioso contributo offerto a questa pagina Web, consistente in articoli e immagini della sua collezione, ha voluto dedicargli il calendario 2023, inserendo la sua immagine in una “prateria”: luogo ideale ove avrebbe volentieri  desiderato  trovarsi nel varcare la soglia della nuova vita. 

 

 

 

 

 

 

INVITO

 

155° Fatto d’armi di Villa Glori (1867)

24 ottobre 2022– ore 10,30

 

 

Associazione Garibaldini per l’Italia

e

Associazione Nazionale Garibaldina

Ist. Internaz. di Studi G. Garibaldi 

 

 

PICCHETTO ARMATO ESERCITO

BANDA MUSICALE POLIZIA MUNICIPALE DI ROMA CAPITALE

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

INTERVENTO DEL PRESIDENTE PAOLO MACORATTI

SALUTIAMO i ragazzi della Terza classe Sezione E della Scuola Media Statale G.G. Belli di Roma. Ringraziamo il Prof. Carlo Felici, per averli già informati in merito alle vicende della campagna dell’Agro Romano. Ringraziamo le Prof.sse Roberta Geremia e Simonetta Di Cave per aver accettato, con la loro classe, di portare a termine a Villa Glori questo breve percorso storico.

Noi Oggi Vi abbiamo consegnato un Pieghevole, che riassume in poche parole quanto avvenuto qui il 23 ottobre 1867:

IN PRIMA PAGINA: le foto dei fratelli di Pavia, Enrico e Giovanni Cairoli: Enrico aveva 27 anni ed era stato volontario nel 1859 con i Cacciatori delle Alpi, veterano nell’impresa dei Mille del 1860; a Palermo era stato ferito gravemente – Lo ritroviamo in Aspromonte nel 1862, sempre nel tentativo di arrivare a Roma – Poi è stato Volontario nel 1866 in Trentino – (Tra una battaglia e l’altra si era intanto laureato in medicina) – Giovanni aveva 25 anni; era capitano dell’Accademia militare di Torino.

IN ULTIMA PAGINA: il monumento ai fratelli Cairoli, che potrete vedere al Pincio.

ALL’ INTERNO  troverete, in sintesi, l’elenco degli avvenimenti che portarono allo scontro di Villa Glori.

 Il Giornale di Roma – Foglio ufficiale del governo papale, così commentava l’accaduto, dopo aver elencato i tentativi d’insurrezione in città: -  “Anche sotto le mura di Roma una banda di circa 100 garibaldini venuti alla spicciolata e radunatisi l’altra sera sopra i Monti Parioli, fu dovuta attaccare dai nostri bravi soldati, che in breve ora la dispersero, lasciando tra i garibaldini vari morti, tra cui un tal Enrico Cairoli che ne sembrava il comandante, e sette feriti, tra i quali un altro Cairoli, oltre dieci caduti in mano delle milizie…”

 Sui Libri di storia forse troverete una riga di quanto accaduto qui 155 anni fa;

 Eppure questo episodio è stato raccontato da scrittori, poeti e dallo stesso Garibaldi che aveva paragonato i 78 volontari di Villa Glori addirittura ai famosi eroi dell’antichità, come Leonida alle Termopili. MA PERCHE’?

 Perché i 78 di Villa Glori, per aiutare l’insurrezione dei Romani, non portavano con loro chissà quale armi potenti e sofisticate, tanto è vero che i fucili che avrebbero dovuto sostenere l’insurrezione erano ferrivecchi, da usare più come clave che come armi da guerra; ma portavano la forza della loro presenza, fisica e morale, e la condivisione degli stessi ideali degli insorti romani,

 E quali erano questi ideali? Ne cito solo tre

        1. Unificazione dei territori della comune Patria italiana;  

        2. Liberazione da un regime, quello dello Stato della Chiesa, in cui prevaleva un potere dispotico e un pesante integralismo religioso;

        3. Sentimenti di fratellanza e democrazia ispirati dagli scritti di Giuseppe Mazzini.

 Ideali che, per realizzarli, si richiedevano valori come responsabilità, ardimento, sacrificio; e infine, il più importante: La solidarietà; sentimento che non nasce da una decisione presa a tavolino o da una formula  finalizzata a risolvere un’emergenza, ma che scaturisce da un impulso individuale, di natura decisamente spirituale. Questa, a mio avviso, fu la principale motivazione che spinse i 78 volontari garibaldini a intraprendere un’azione, ritenuta da loro stessi, rischiosissima per la vita, come riportato all’interno del pieghevole.

 Sebbene il fatto d’armi di Villa Glori sia stato un episodio duro e violento nel suo breve e sanguinoso epilogo, ne possiamo ancora oggi trarre un insegnamento positivo: la riflessione sullo slancio solidale che portò al sacrificio estremo questi giovani di 155 anni fa. Slancio solidale che possiamo sperimentare anche oggi, certo in situazioni meno eroiche, ma pur sempre nobili; per esempio nella scuola, quando aiutiamo volontariamente e gratuitamente un nostro compagno che si trovi in difficoltà; che possiamo sperimentare anche in famiglia, nel mondo del lavoro, nel sociale, ovunque ci sia bisogno di noi; ovunque possiamo elevare la nostra umanità a servizio del prossimo.

Ci troviamo oggi in un momento storico difficile, complesso e in alcuni casi oscuro. A parte il mistero pandemico, sul pianeta sono al momento attive ben 59 guerre. E gran parte dell’informazione, malgrado sia abbondante e capillare, non riesce ad esprimersi compiutamente, a svincolarsi dal potere finanziario e politico, impedendoci così di comprendere cosa stia realmente accadendo nel mondo.

Gli unici fari che ancora ci guidano in questa turbolenza sono gli esempi; esempi che possiamo trovare ancora numerosi nel nostro Risorgimento e in quei contemporanei che cercano con determinazione la fine di ogni conflitto bellico e la PACE ad ogni costo, in perfetta sintonia con l’Art. 11 della nostra Costituzione che recita, al primo capoverso, quattro parole luminose: l’Italia ripudia la guerra.

Grazie a tutti per la partecipazione.

REPUBBLICA ROMANA 1849

165° CELEBRAZIONE  BATTAGLIA DEL 30 APRILE 

SOCIETA’ DI MUTUO SOCCORSO “GIUSEPPE GARIBALDI” –  ISTITUTO DI STUDI INTERNAZIONALI “GIUSEPPE GARIBALDI” -  ASSOCIAZIONE NAZIONALE GARIBALDINA - GARIBALDINI PER L’ITALIA

L’ ASSOCIAZIONE GARIBALDINI PER L’ITALIA, PROMOTRICE DEL PREMIO “ALBERTO MORI”
PREMIA I VINCITORI DEL CONCORSO 
Partecipano gli studenti dell’ Istituto Comprensivo Maria Capozzi e dell’Istituto Comprensivo Parco della Vittoria  Succursale G.G. Belli di Roma 

La giuria del Premio, composta dalla Dott.ssa Quaranta Enrica  (Presidente) e dai soci: Prof.ssa Citoni Orietta, Sig.ra Simmons Monica, Prof. Lamensa Alcide, si è riunita a Roma in una sala delle Scuderie del villino  Corsini, all’interno di Villa Pamphili, gentilmente concessa da Veronica Olmi, Direttore artistico della Casa dei Teatri. I premi sono stati consegnati ai vincitori dal Presidente dell’Associazione “Garibaldini per l’Italia”, Arch. Macoratti Paolo, e dalla Direttrice del Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, Dott.ssa Minasi Mara. Si ringraziano i professori Mori Silvia (Ist. Maria Capozzi) e Felici Carlo ( G.G. Belli) e la Direttrice del Museo Minasi Mara per il prezioso contributo offerto alla realizzazione del Progetto Scuola. Un ringraziamento particolare alla piccola orchestra e al coro della scuola G.G. Belli, classi I e III L, e all’impegno dei loro insegnanti, per aver saputo trasformare l’inno battagliero degli studenti del 1848 in una melodia pura di pace e armonia.

ISTITUTO MARIA CAPOZZI

CLASSE III C

Primo classificato                MAGGINI MARTA  &  TOMEI ROBERTA  “….Non focalizziamo sempre le nostre attenzioni sulle esteriorità della gente, ma cerchiamo di apprezzare gli altri soprattutto per i sani valori di cui sono portatori…”

Secondo classificato            FRULLANI FEDERICO “…Al giorno d’oggi pensiamo solo al futuro, alle nuove tecnologie, ma conoscere la nostra storia è altrettanto importante perchè se noi oggi siamo così, è solo grazie al sacrificio eroico di individui che hanno creduto in un mondo migliore…”

Terzo  classificato                DI MAGGIO ALESSIO “…Secondo me ricordare come è nata la repubblica è importante per sapere quali sono le nostre origini. Ricordare è importante ma rivivere ancora di più…”

 

CLASSE III D

Primo classificato                BORZI ALESSANDRO “…E’ stata una gita significativa che ha permesso a tutti di capire quali sono le fondamenta della Repubblica Italiana e soprattutto ci ha consentito di capire che una volta tra Nord e Sud, se uniti da un’ideale, non c’era distinzione. Forse al giorno d’oggi dovremmo prendere esempio dai valori di quell’epoca…”

Secondo classificato            MATTEI ALESSIA “…Tutte le persone morte per la Repubblica Romana ci fanno capire che se qualcuno crede in qualche valore o in qualcosa di veramente importante, e si impegna nel realizzarlo, riesce nel suo scopo, anche a costo della propria vita…”

Terzo  classificato                DE SANTIS ALESSIO “…Molto interessante è stato sapere che non ci sono solo esponenti maschili ma anche femminili che in quel periodo non avevano gli stessi diritti degli uomini. Io penso che pur essendo un Museo di piccole dimensioni, c’è tutto quello che bisogna conoscere. Del museo migliorerei i posti a sedere…”

 

GIUSEPPE GIOACCHINO BELLI 

CLASSE III F

Primo classificato                CHIONNI GABRIELE “… Ora i miei fratelli ed io riposiamo al Mausoleo del Gianicolo, ma il nostro ideale non si è spento tra le gelide mura di Porta San Pancrazio e del Vascello, ma arde come fiamma nei cuori di chi crede nella Libertà, nella Democrazia e nella Repubblica…VIVA LA REPUBBLICA ROMANA – VIVA L’ITALIA UNITA

Secondo classificato            CIRAFICI MATILDE “…I Francesi si sono arresi e li vedo prigionieri sfilare ed entrare a Roma da Porta san Pancrazio. Sono così vicina che potrei toccarli sporgendomi leggermente dalla finestra. Poi un pensiero: forse oggi sono stata testimone di un avvenimento che cambierà la storia, o forse no…”

Terzo  classificato                NACCARI GIUSEPPE “…Tuttavia, all’indomani della sua proclamazione, il 30 aprile 1849 iniziò la fine della repubblica Romana, forse sorta in un momento storico non ancora capace di riconoscere una forma di governo democratica e innovativa per il contesto socio-politico del tempo…”

 IL FILMATO DELLA CERIMONIA DEL 30 APRILE 2014

http://youtu.be/yEeS6enx-nA

 

 

 

 

 


Ingrandisci Mappa

La situazione generale del nostro Paese continua ad essere sempre più difficile e complessa, ma la nostra volontà di resistere e di costruire una società più giusta e democratica non si è spenta.

 Sabato 23 Marzo  ci riuniremo per il rinnovo delle tessere sociali  per il 2013. L’incontro, oltre a rappresentare un momento di verifica di quanto realizzato nel corso del 2012 e programmare le principali attività per l’anno in corso, ci consentirà di confrontarci su argomenti di attualità e su proposte innovative e operative.

 La convocazione è rivolta a tutti, anche a semplici simpatizzanti e possibili nuovi soci. Vi invito pertanto a divulgarla

 

APPUNTAMENTO A ROMA

SALA POLIFUNZIONALE

PIAZZA SAN PANCRAZIO N° 7

In un clima di amicizia e partecipazione l’Associazione Garibaldini per l’Italia ha avuto il piacere di conferire alla Dott.ssa Mara Minasi, Direttrice del Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, e alla giornalista e scrittrice Dott.ssa Cinzia Dal Maso, la tessera di Socio Onorario.

Sono stati accolti con fraternità i nuovi soci: Mori Silvia, Rai Roberto, Casazza Antonio, Malavenda Loredana, Venditti Annalisa, Declich Angela

Riprese fotografiche del socio garibaldino Giovanni Blumthaler

 

Garibaldinini

 

 

 

Brigazzi Lamensa Quaranta

 

  

Monica Simmons e Sivia Mori

 

 

Cinzia Dal Maso

Vice Presidente Alberto Mori

 

Alcide Lamensa

 

Presidente Macoratti e Presidente Onorario Brigazzi

Segretario Arturo De Marzi e Loredana Malavenda

 
 

Mara Minasi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Annalisa Venditti

Al centro Maurizio Santilli, membro Consiglio Direttivo

Antonio Iadevaia