Archivio Eventi

l’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE GARIBALDINI PER L’ITALIA

175° – Ogni anno celebriamo la memoria di una Repubblica, della sua difesa e della sua Costituzione; anticipazione di circa 100 anni dalla fondazione dell’attuale ordinamento democratico. Noi delle associazioni garibaldine e altre meritevoli associazioni culturali, cerchiamo da anni di coinvolgere i ragazzi delle scuole per trasferire loro princìpi ideali di una storia quasi dimenticata. Ma questi ragazzi, con quali ideali dovrebbero oggi confrontarsi? Nel 1849, all’alba di una rivoluzione che avrebbe destituito un potere che durava da 1083 anni, le forze in campo e i valori da sostituire erano ben visibili: da un lato l’oppressore: uno stato teocratico oscurantista, coadiuvato da quattro eserciti europei; dall’altro gli oppressi, decisi a far nascere una Repubblica fondata sulla democrazia pura!…così era stata chiamata. Ma perché questa “democrazia pura” si potesse realizzare, occorreva, come diceva Goffredo Mameli nei suoi scritti, che “l’elettore avrebbe dovuto cercare nei suoi candidati quell’onestà personale e pubblica che fa d’un uomo politico un apostolo, d’un’opinione una credenza, d’un partito una religione”. E concludeva il brano, scrivendo: “Non appoggeremo che i nomi di coloro il cui passato ci sia pegno per l’avvenire”.  Con queste idee, Mazzini, Mameli, Garibaldi, e tanti altri avrebbero potuto certamente realizzare la democrazia pura; altrimenti la rivoluzione avrebbe cambiato solo le due o più persone che “Tirano i fili”. Inutile sottolineare come anche oggi sia d’importanza fondamentale, non solo la scelta oculata dei candidati da presentare alle elezioni, ma anche e soprattutto la loro capacità di garantire democraticamente il bene di tutta la collettività.

Oggi, per contrastare le forze, direi proprio demoniache, che portano alle guerre, alla fame, alla miseria materiale e spirituale del genere umano, alla falsa informazione, alle narrazioni sul cambiamento climatico, che mascherano la sperimentazione e manipolazione programmata del clima, dobbiamo uscire dalla nebbia che ci avvolge, perché i disvalori che caratterizzano queste forze non sono più visibili, come lo erano nel 1849: sono occulti!

Oggi il potere, quello vero, è fuori dal nostro campo di azione, ed opera a scala globale. Gli oppressori di oggi sono coloro che vogliono distruggere quel che resta delle democrazie, e lo stanno facendo con il potere di quantità immense di denaro, detenuto da pochi soggetti. Sono loro che conducono le economie mondiali, la sanità e lo sviluppo tecnologico globale. Gli oppressi siamo tutti noi, nell’illusione di vivere in democrazie in grado di esercitare la volontà popolare. Inoltre, l’interventismo delle imprese multinazionali sulle questioni sociali, coadiuvate da una politica europea che sembra favorirle (vedi manifestazioni di questi giorni degli agricoltori) serve ad indebolire ulteriormente l’azione dei governi, e quindi la fiducia nella democrazia, che, come tutti dicono, non funziona, per cui ormai, se vogliamo risolvere i problemi del mondo, dobbiamo, paradossalmente, confidare nei ricchi, nei miliardari, nella loro filantropia, e non nelle persone elette dal popolo,.

In questo panorama complesso e desolante, per evitare che cadano nell’oblio quei punti di riferimento storici da cui i giovani possano trarre, non solo esempi illuminanti per la  vita futura, ma anche strumenti utili ad accrescerne lo spirito critico, abbiamo il dovere e il difficile compito di trasmettere loro il bagaglio culturale di cui siamo a conoscenza, che ci proviene da un insegnamento scolastico e famigliare molto diverso dall’attuale. Dovremmo, in sostanza, trasmettere loro la vita vera nel divenire storico, presentando figure viventi, e ne ho citate solo tre, invece che raccontare metodologie temporali e astrazioni storiche. (ricordo che lo studio del Risorgimento e dei personaggi che lo incarnarono è stato cancellato dalla scuola primaria).

Affinché questo nostro essere Volontari dell’informazione non risulti vano, dovremmo con più forza ed energia contrastare la disinformazione e le menzogne, ormai dilaganti in rete, anche sulla storia del nostro Risorgimento, dell’epopea garibaldina e sui singoli attori che la realizzarono.

Dovremmo, in sostanza, contribuire, unitamente alla scuola e all’ambiente famigliare, a fornire soprattutto “esempi”.  E di questi esempi ne è ricco il nostro Risorgimento.

Viva la Repubblica Romana – Viva l’Italia

  

Accogliamo l’invito di Arturo De Marzi, componente del Coordinamento ReteTutela Roma Sud , a pubblicare la lettera che lo stesso Comitato ha voluto indirizzare al Papa , spes ultima dea, per  fermare la realizzazione, da parte del Comune di Roma, del Termovalorizzatore di Santa Palomba, nell’area dei Castelli Romani. 

Di seguito il testo di denuncia e la lettera al Papa

Non bruciamo il nostro futuro

Salve, approfittiamo della gentile ospitalità di questa  redazione   innanzitutto per presentarci,  il Coordinamento ReteTutela Roma Sud  è costituito da una Rete di associazioni, comitati e aziende dei Castelli Romani e dell’Agro Romano Meridionale fino al mare, territorio che prima ancora di Roma ospitò la Civiltà Latina.

I nostri obiettivi.
· Proteggere e rendere migliori le terre che abitiamo, l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo, per poterle lasciare ai nostri figli nelle condizioni in cui ce le hanno consegnate i nostri padri.
· Difendere il paesaggio e la natura, già tanto offesa, da ogni altra aggressione perché ogni persona possa viverci meglio e con più consapevolezza.
La priorità che ci vede coinvolti in questi mesi è fermare il termovalorizzatore che il Sindaco Gualtieri vuole realizzare nel territorio di S.Palomba  in virtù di poteri speciali assegnati   …impropriamente dal precedente governo in vista dell’ emergenza rifiuti correlata al Giubileo del 2025. L impianto che intende realizzare il Commissario Straordinario, sarà un Inceneritore capace di bruciare 600mila  To/anno di  materie prime potenzialmente riciclabili, invece di adottare possibili   modelli alternativi indicati dall’Unione Europea basati sulla riduzione, riuso e riciclo, …ovvero nella logica di una Economia circolare.
Consci delle gravissime ricadute Ambientali  che corre il nostro territorio nell’ alveo dei Castelli Romani, un bacino virtuoso  che tra l’altro  si è portato a una percentuale maggiore dell’ 80% di raccolta differenziata, continuiamo a  batterci per difendere la nostra terra attraverso gli strumenti della controinformazione e della legalità.

Fondamentale in questa battaglia è raggiungere una consapevolezza collettiva, perché solo insieme si migliora il futuro, trasformando le idee in azioni concrete.

Tra le varie iniziative adottate, la prossima sarà quella che ci vedrà, sabato 18 nov., consegnare alla segreteria del Papa una lettera sottoscritta da centinaia di cittadini nella quale oltre a esternare la preoccupazione per il nostro territorio minacciato dal progetto dell’Inceneritore,  …preoccupazione condivisa anche se si facesse da un’altra parte,  contestiamo oltre la soluzione tecnica proposta per risolvere l’ annoso  problema della gestione dei rifiuti della Capitale, la strumentalizzazione alla base di questa scelta obsoleta, ovvero che il prossimo Giubileo che la Chiesa Cattolica celebrerà nel 2025 viene utilizzato  per giustificare i poteri speciali con i quali, in deroga alle leggi regionali e nazionali che tutelano salute e diritti dei cittadini, si intende realizzare/imporre l’impianto di incenerimento in evidente contraddizione con i contenuti di Cura e Tutela dell’ Ambiente riportati nell’ Enciclica,  impianto che, …nel caso, non sarà comunque operativo per il 2025 ma ben oltre.
Sabato  mattina 18 novembre 2023 una staffetta composta da cittadini, camminatori, ciclisti ecc.  partirà da Albano e in varie tappe si porterà per le ore 16  presso la staz. Roma-S.Pietro , da li ricomposti i gruppi, si proseguirà insieme verso  piazza S. Pietro, dopodiché una delegazione si recherà presso la segreteria Vaticana  per la consegna ufficiale della lettera.

 “Se i cittadini non controllano il potere politico nazionale, regionale e municipale, neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali [179].”

Per info, auspicando una partecipazione numerosa da parte dei cittadini romani: www.retetutela.wordpress.com

https://www.facebook.com/profile.php?id=100089600328904

In allegato, la lettera al Santo Padre

Albano, 12-11-2023                                                              ReteTutelaRomaSud

lettera che a giorni il Coordinamento ReteTutelaRomaSud consegnerà a sua Santità Papa Francesco

Santità,
siamo una Rete di associazioni, cittadini, parrocchie, che si rivolge a Lei per parlarLe di un problema che sta interessando il nostro territorio e che sappiamo starLe particolarmente a cuore, perché riguarda la nostra “casa comune”, la madre terra e la salute dei suoi abitanti.
Esiste il progetto per realizzare un termovalorizzatore a servizio di Roma di cui Lei è Pastore, che il commissario straordinario del Governo ha deciso di costruire all’estrema periferia sud della Capitale, un’area densamente popolata.
Abbiamo a cuore la pulizia e il decoro della Città eterna, tanto quanto la salute del pianeta in cui viviamo, che merita l’impegno di tutti per lasciarlo ai nostri figli in condizioni migliori di adesso.
Ci spiace doverLa interpellare direttamente, ma c’è il concreto rischio che il prossimo Giubileo che la Chiesa Cattolica celebrerà nel 2025, possa essere strumentalizzato per giustificare i poteri speciali con i quali, in deroga alle leggi regionali e nazionali che tutelano salute e diritti dei cittadini, si vorrebbe realizzare l’impianto di incenerimento, che tra l’altro non sarà pronto per il 2025.
Tutto questo ci obbliga a prendere posizione come comunità, credenti e non, uniti per reagire all’indifferenza e alla cultura dello scarto dilagante, promuovendo con forza una cultura della cura poiché, come Lei ci ha ricordato nell’enciclica Laudato si’: se i cittadini non controllano il potere politico nazionale, regionale e municipale, neppure è possibile un contrasto dei danni ambientali [179]. Abbiamo purtroppo constatato come infatti, in Italia, tutti i recenti disastri ambientali siano venuti alla luce proprio grazie all’azione popolare (i.e. ILVA di Taranto, inceneritore di Colleferro, PFAS in Veneto, ecc.).
Come saprà sul tema dei rifiuti l’Unione Europea ha individuato nella riduzione, riuso e riciclo la soluzione principale, lasciando l’incenerimento all’ultimo posto insieme alla discarica, a causa del loro impatto negativo sull’ambiente. L’adozione di nuove soluzioni più moderne era stata già recepita dal piano industriale dell’azienda municipale dei rifiuti di Roma del 2015, non realizzato a causa dell’interruzione anticipata del mandato del sindaco Ignazio Marino, e dallo stesso piano dei rifiuti della Regione Lazio del 2020.
Pensiamo non si possa accettare una tecnologia dannosa, che nulla ha a che fare con il decoro di Roma, compromesso dal sistema di raccolta tramite cassonetti stradali e dal senso civico dei suoi abitanti. La scelta sembra più utile a tutelare gli interessi di chi finora ha guadagnato grazie allo smaltimento dei rifiuti in discarica o nei termovalorizzatori, incassando un enorme flusso di denaro che verrebbe interrotto se invece i rifiuti fossero separati e venduti come materie prime.
La Sua enciclica, indicava già la strada da seguire. “A causa della complessità tecnica della materia, al momento di determinare l’impatto ambientale della soluzione per lo smaltimento dei rifiuti diventa indispensabile dare ai ricercatori un ruolo preminente e facilitare la loro interazione, con ampia libertà accademica [140]”. Cosa che non è stata fatta in questi mesi, durante i quali la politica si è sostituita alla scienza e, in maniera autoritaria, ha scelto di utilizzare una tecnologia che negli altri Paesi è in fase di regressione in quanto superata da soluzioni più sostenibili.
A proposito della «gerarchia dei rifiuti», di derivazione comunitaria, la «prevenzione» viene indicata come priorità rispetto al riciclo, al recupero ed allo smaltimento, di modo che sarebbero da privilegiare tutte le iniziative tese ad impedire la formazione di rifiuti, perché il miglior rifiuto è quello non prodotto. Gli Stati hanno quindi la possibilità di esercitare un sindacato sulle scelte aziendali oggi effettuate soprattutto in funzione di obiettivi di profitto economico, come recita la nostra Costituzione, affermando che l’iniziativa economica non può recare danno alla salute e all’ambiente, principio recepito nella proposta di legge di iniziativa popolare “Rifiuti Zero”, ancora in attesa di approvazione. “Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria… Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro [194]”
L’Italia vanta un primato nel riciclo dei materiali, che in una fase di carenza delle materie prime può ancor più rappresentare un vantaggio competitivo per il Paese, oltre che ambientale per il pianeta, consentendo ai cittadini romani di non pagare per lo smaltimento presso discariche e inceneritori, ma essere pagati per le materie prime raccolte.
Si intende “risolvere” la questione dei rifiuti senza minimamente tentare di collegarla ad un cambiamento del tipo di sviluppo imposto al nostro Paese, oggi basato su una “crescita” quantitativa avulsa dalla qualità della vita dei cittadini. Il ricorso ai termovalorizzatori, infatti, è funzionale a un aumento dei consumi e quindi dei rifiuti, perché quanti più rifiuti si producono tanto più cresce l’economia.
Esattamente l’opposto di quanto propone l’enciclica Laudato si’, la quale evidenzia che: l’ossessione per uno stile di vita consumistico, soprattutto quando solo pochi possono sostenerlo, potrà provocare soltanto violenza e distruzione reciproca [204].
Esistono forme di inquinamento che colpiscono quotidianamente le persone. L’esposizione agli inquinanti atmosferici produce un ampio spettro di effetti sulla salute, in particolare dei più poveri, e provocano milioni di morti premature [20]. Forse è per questo che è stato scelto un sito vicino a Borgo Sorano, un “ghetto” di case popolari dove vivono già 300 famiglie, accanto al quale hanno aperto un cantiere per realizzare altri 1.000 appartamenti dove deportare altri 4.000 abitanti in difficoltà economiche: L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme… Di fatto, il deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in modo speciale i più deboli del pianeta [48].
Riteniamo sia indispensabile supportare i le cittadine ed i cittadini di Roma nel loro impegno di restituire alla Città il decoro che merita nella consapevolezza che la cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale… Cercare solamente un rimedio tecnico per ogni problema ambientale che si presenta, significa isolare cose che nella realtà sono connesse, e nascondere i veri e più profondi problemi del sistema [111].
Saremmo pertanto onorati se volesse concederci un’udienza per poterLe presentare la nostra proposta di costituire una commissione internazionale di esperti indipendenti con esperienza in campo ambientale e nello smaltimento dei rifiuti, ai quali affidare la scelta delle migliori soluzioni disponibili, in modo da prendere in considerazione tecnologie più moderne e meno impattanti.
Con ogni migliore augurio, La salutiamo certi del Suo sostegno concreto e della Sua paterna preghiera.
Albano Laziale, 17 settembre 2023

 

 

 

 

 

INVITO

 

155° Fatto d’armi di Villa Glori (1867)

24 ottobre 2022– ore 10,30

 

 

Associazione Garibaldini per l’Italia

e

Associazione Nazionale Garibaldina

Ist. Internaz. di Studi G. Garibaldi 

 

 

PICCHETTO ARMATO ESERCITO

BANDA MUSICALE POLIZIA MUNICIPALE DI ROMA CAPITALE

—————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

INTERVENTO DEL PRESIDENTE PAOLO MACORATTI

SALUTIAMO i ragazzi della Terza classe Sezione E della Scuola Media Statale G.G. Belli di Roma. Ringraziamo il Prof. Carlo Felici, per averli già informati in merito alle vicende della campagna dell’Agro Romano. Ringraziamo le Prof.sse Roberta Geremia e Simonetta Di Cave per aver accettato, con la loro classe, di portare a termine a Villa Glori questo breve percorso storico.

Noi Oggi Vi abbiamo consegnato un Pieghevole, che riassume in poche parole quanto avvenuto qui il 23 ottobre 1867:

IN PRIMA PAGINA: le foto dei fratelli di Pavia, Enrico e Giovanni Cairoli: Enrico aveva 27 anni ed era stato volontario nel 1859 con i Cacciatori delle Alpi, veterano nell’impresa dei Mille del 1860; a Palermo era stato ferito gravemente – Lo ritroviamo in Aspromonte nel 1862, sempre nel tentativo di arrivare a Roma – Poi è stato Volontario nel 1866 in Trentino – (Tra una battaglia e l’altra si era intanto laureato in medicina) – Giovanni aveva 25 anni; era capitano dell’Accademia militare di Torino.

IN ULTIMA PAGINA: il monumento ai fratelli Cairoli, che potrete vedere al Pincio.

ALL’ INTERNO  troverete, in sintesi, l’elenco degli avvenimenti che portarono allo scontro di Villa Glori.

 Il Giornale di Roma – Foglio ufficiale del governo papale, così commentava l’accaduto, dopo aver elencato i tentativi d’insurrezione in città: -  “Anche sotto le mura di Roma una banda di circa 100 garibaldini venuti alla spicciolata e radunatisi l’altra sera sopra i Monti Parioli, fu dovuta attaccare dai nostri bravi soldati, che in breve ora la dispersero, lasciando tra i garibaldini vari morti, tra cui un tal Enrico Cairoli che ne sembrava il comandante, e sette feriti, tra i quali un altro Cairoli, oltre dieci caduti in mano delle milizie…”

 Sui Libri di storia forse troverete una riga di quanto accaduto qui 155 anni fa;

 Eppure questo episodio è stato raccontato da scrittori, poeti e dallo stesso Garibaldi che aveva paragonato i 78 volontari di Villa Glori addirittura ai famosi eroi dell’antichità, come Leonida alle Termopili. MA PERCHE’?

 Perché i 78 di Villa Glori, per aiutare l’insurrezione dei Romani, non portavano con loro chissà quale armi potenti e sofisticate, tanto è vero che i fucili che avrebbero dovuto sostenere l’insurrezione erano ferrivecchi, da usare più come clave che come armi da guerra; ma portavano la forza della loro presenza, fisica e morale, e la condivisione degli stessi ideali degli insorti romani,

 E quali erano questi ideali? Ne cito solo tre

        1. Unificazione dei territori della comune Patria italiana;  

        2. Liberazione da un regime, quello dello Stato della Chiesa, in cui prevaleva un potere dispotico e un pesante integralismo religioso;

        3. Sentimenti di fratellanza e democrazia ispirati dagli scritti di Giuseppe Mazzini.

 Ideali che, per realizzarli, si richiedevano valori come responsabilità, ardimento, sacrificio; e infine, il più importante: La solidarietà; sentimento che non nasce da una decisione presa a tavolino o da una formula  finalizzata a risolvere un’emergenza, ma che scaturisce da un impulso individuale, di natura decisamente spirituale. Questa, a mio avviso, fu la principale motivazione che spinse i 78 volontari garibaldini a intraprendere un’azione, ritenuta da loro stessi, rischiosissima per la vita, come riportato all’interno del pieghevole.

 Sebbene il fatto d’armi di Villa Glori sia stato un episodio duro e violento nel suo breve e sanguinoso epilogo, ne possiamo ancora oggi trarre un insegnamento positivo: la riflessione sullo slancio solidale che portò al sacrificio estremo questi giovani di 155 anni fa. Slancio solidale che possiamo sperimentare anche oggi, certo in situazioni meno eroiche, ma pur sempre nobili; per esempio nella scuola, quando aiutiamo volontariamente e gratuitamente un nostro compagno che si trovi in difficoltà; che possiamo sperimentare anche in famiglia, nel mondo del lavoro, nel sociale, ovunque ci sia bisogno di noi; ovunque possiamo elevare la nostra umanità a servizio del prossimo.

Ci troviamo oggi in un momento storico difficile, complesso e in alcuni casi oscuro. A parte il mistero pandemico, sul pianeta sono al momento attive ben 59 guerre. E gran parte dell’informazione, malgrado sia abbondante e capillare, non riesce ad esprimersi compiutamente, a svincolarsi dal potere finanziario e politico, impedendoci così di comprendere cosa stia realmente accadendo nel mondo.

Gli unici fari che ancora ci guidano in questa turbolenza sono gli esempi; esempi che possiamo trovare ancora numerosi nel nostro Risorgimento e in quei contemporanei che cercano con determinazione la fine di ogni conflitto bellico e la PACE ad ogni costo, in perfetta sintonia con l’Art. 11 della nostra Costituzione che recita, al primo capoverso, quattro parole luminose: l’Italia ripudia la guerra.

Grazie a tutti per la partecipazione.

    Eccoci ancora qui (Paolo Macoratti, Monica Simmons, Carlo Felici, Antonio Iadevaia, Stefano Dini, Alexej Santagati), in tempi difficili e oscuri, a rinnovare la nostra vicinanza ai martiri del Risorgimento, a riconfermare ideali che non possono tramontare per effetto di un sistema che ha perso il senso dell’orientamento ma che continua a cercare disperatamente la forza per rialzarsi e costruire il futuro. Una generazione, quella del 1849, sacrificata sull’altare della Patria e unita in un unico pensiero, in quel “principio d’amore” che Mazzini aveva trasferito nei giovani come Mameli, quando cercava di dare una definizione al concetto di Repubblica, o a quello di Patria, e asseriva che il Voto, l’Educazione e il Lavoro sono le tre colonne fondamentali della Nazione.  

        Una generazione, la nostra, che deve ricostruire quel principio d’amore, la Patria, l’Educazione, il Lavoro e la socialità, lo stare insieme senza timori, senza la paura di toccare o abbracciare un fratello, un amico, un semplice conoscente. Così concludeva Mazzini: “Non abbiate posa finché (queste tre colonne) non siano per opera vostra solidamente innalzate”. Questo è e sarà sempre anche il nostro dovere.

Il 13 Giugno 1849 veniva spezzata la giovane vita di Colomba Antonietti, della cui storia si rimanda il lettore ad un articolo apparso sul nostro sito: 

https://www.garibaldini.org/2019/06/memoria-di-colomba-antonietti-170%c2%b0/

    A 172 anni dai giorni eroici della Repubblica Romana ritorna la lodevole iniziativa di Cinzia Dal Maso e Annalisa Venditti per mantenere vivo il ricordo di questa giovanissima patriota. Il gesto ha il valore di una memoria individuale e collettiva: onorare Colomba  significa onorare tutti i caduti e gli ideali di libertà, fraternità e progresso che il loro sacrificio ha suggellato. Malgrado le difficoltà di questi ultimi anni, rimane ancora acceso in tutti noi il fuoco della gratitudine e dell’ammirazione per tanti nobili personaggi e un grande rispetto per l’evento che ha segnato il futuro della nostra storia. 

P.M.

Con Cinzia Dal Maso, Monica Simmons, Paolo Macoratti, Marisa Mariposa

 


di Paolo Macoratti

             E’ curioso come l’attualità di avvenimenti di cronaca, come la tragica morte dell’uomo di colore  George Floyd, avvenuta a Minneapolis, nello Stato del Minnesota (USA) il 25 maggio 2020 ad opera di alcuni poliziotti assassini, e le conseguenti proteste, violenze e nuove uccisioni, peraltro non ancora esauritesi, possa dare lo spunto a talune persone, rispettose della storia risorgimentale del nostro Paese, di intraprendere una iniziativa che porti alla pubblica attenzione il nome di un altro uomo di colore caduto a Roma il 30 Giugno 1849, nell’intento di difendere la Repubblica Romana dall’assalto dell’esercito francese: Andrés Aguyar.

             Per George Floyd, per la crudele morte subìta, resa ancor più tragica dalle immagini pubblicate sulla rete, si è scatenata l’indignazione di mezzo mondo, ma anche una serie di azioni contro monumenti e statue di uomini del passato finalizzate a mantenere alta l’attenzione dei media sull’irrisolto problema del razzismo, piaga mai sanata completamente. Uno di questi movimenti internazionali è il Black Lives Matter.

             Ed ecco qui la mossa audace e “garibaldina” di Matteo Manenti, da sempre impegnato nella difesa dei valori fondanti la nostra Costituzione repubblicana e attivo per il bene della comunità e l’assistenza ai più deboli: coinvolgere il movimento romano dei Black Lives Matter nella “costruzione” di una statua e non nel suo abbattimento! Quale migliore occasione per proporre al Comune di Roma di dedicare ad Andrés Aguyar, unico garibaldino di colore (l’altro si chiamava Costa, scomparso in Uruguay) un’”ERMA” al Gianicolo? Da qui la petizione per la raccolta firme alla Sindaca Raggi (da cliccare a fine articolo).

             Chi era dunque Andrés Aguyar? Era stato fedele compagno e devoto di Garibaldi e Anita in Montevideo, seguendoli nei loro viaggi e nelle loro battaglie, insieme alla Legione Italiana. Era tanto entusiasta degli Italiani che non volle abbandonarli alla loro partenza per l’Europa nel 1848. Racconta Giuseppe Garibaldi:” Andrés Aguyar era una di quelle paste d’uomini che natura formò per essere amati. Tranquillo, buono, freddo al pericolo, era prevenente per tutti coloro che sapevano destare la sua simpatia. Il suo colore era il puro nero ebano, senza miscuglio; colore che vale il biondo ed il bruno delle diverse razze europee. Aguyar era di forme atletiche e perfetto cavaliere (non di quei ridicoli cavalieri, di cui son sempre piene le quarte colonne dei giornali ufficiali e che non si sa per che diavolo siano stati creati cavalieri,) ma cavaliere nel vero senso della parola, cioè di coloro che, quando inforcano un cavallo, v’innamorano per la leggiadria ed il garbo con cui si lanciano e si posano in sella.  Egli era nero, ma non africano; nato nella campagna di Montevideo da genitori africani, possedeva la vetustà delle forme caratteristiche del creolo. Destinato sin dall’infanzia a domare i cavalli nella estancia del general Aguyar – di cui i parenti del nostro nero erano schiavi, poi liberati dall’avvenimento della Repubblica – ,egli aveva passato tutta l’attiva sua gioventù in quell’arduo e marziale maneggio. Domatore di cavalli, non era strano ch’egli fosse perfetto cavaliere. E chi ha percorso l’America meridionale ricorderà che gran parte dei domatori appartengono alla razza nera, certo indebitamente per tanto tempo disprezzata e manomessa”. (Brano tratto da “La vita di Giuseppe Garibaldi – Gustavo Sacerdote Milano 1933)

VIDEO  andresaguyar.mp4

PETIZIONE https://tinyurl.com/ydyrmdlv

 

L’associazione Noitrek, in occasione della giornata del camminare 2019, propone in collaborazione con l’Associazione Garibaldini per l’Italia una visita guidata sui luoghi delle battaglie per la difesa della Repubblica Romana del 1849.




Domenica 13 Ottobre 2019 - ore 9,30 

App.to al Gianicolo – Monumento ad Anita Garibaldi

    

 

 

RICORDO DI UN GRANDE PATRIOTA ROMANO – ANGELO BRUNETTI DETTO “CICERUACCHIO”

DEPORREMO UN MAZZO DI FIORI AI PIEDI DELLA STATUA DELLO SCULTORE ETTORE XIMENES CHE LO RITRAE INSIEME A SUO FIGLIO –

SABATO 10 AGOSTO 2019ORE 11.00 – PASSEGGIATA del GIANICOLO nei pressi di Porta San Pancrazio

Oggi 10 Agosto 2019, nel 170° della Repubblica Romana, abbiamo portato un mazzo di fiori a Ciceruacchio e ai suoi figli, martiri romani del nostro Risorgimento. Erano presenti per l’Ass. Garibaldini per l’Italia: il Presidente Paolo Macoratti, la Segretaria Monica Simmons, la socia Onoraria Cinzia Dal Maso e il socio Marcello Pellegrini. Per il Comitato di Quartiere Monteverde Quattro venti il Presidente Maurizio Marrale. Per la casa Editrice “Le Frecce”, Cristiano e joannes

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

https://www.terredidante.it/it/prenota-tour.jsp

Dovere della memoria.

 Nel 170° anniversario della Repubblica Romana del 1849 siamo tornati al Gianicolo per ricordare, grazie a Cinzia Dal Maso e Annalisa Venditti, la vita e le circostanze della morte di Colomba Antonietti, giovanissima caduta di una giovanissima Repubblica democratica. (La vita in breve nel depliant  di Specchioromano , qui allegato, di Cinzia Dal Maso)

 

 

 

 

 

Inserita nella IX edizione del festival di Cerealia, festival ispirato ai riti della Vestali e ai ludi di Cerere ed esteso a tutti i paesi del bacino del Mediterraneo,  la breve cerimonia è stata introdotta da Cinzia Dal Maso che ha parlato del ritrovamento, nel 1939, dei resti di Colomba nella cripta della chiesa di San Carlo ai Catinari e di alcuni piccoli oggetti lasciati sul suo corpo, per una successiva e inequivocabile identificazione. Annalisa Venditti ha letto successivamente un brano di un articolo di Ceccarius del 1939 dal titolo “Le spoglie gloriose di Colomba Antonietti”. Successivamente sono stati consegnati i premi “Colomba Antonietti 2019″ a Elisabetta Guarini (ritirato da Maria Grima Serra) e Silvia Mori, socia quest’ultima della nostra Associazione e figlia del compianto Alberto Mori, cofondatore e vice-presidente della “Garibaldini per l’Italia”. Infine è stato deposto dal Presidente Paolo Macoratti, su invito di Cinzia Dal Maso, un mazzo di rose alla base dell’Erma marmorea di Colomba Porzi Antonietti.

    

l’Associazione Garibaldini per l’Italia, nel 170° della Repubblica Romana del 1849, ha onorato quello straordinario periodo storico, reso fertile dal sacrificio di tante giovani vite e dall’impegno dei più grandi personaggi del Risorgimento Italiano.

               MARTEDÌ 30 APRILE 2019 ORE 8,45              

            Porta Pertusa – Giardini pubblici - Con il Patrocinio del Municipio XIII di Roma Capitale     

 Per la prima volta in 170 anni abbiamo ricordato i caduti della battaglia del 30 Aprile 1849 anche a Porta Pertusa (sommità delle Mura Vaticane) ove fu ferito mortalmente il Ten. Paolo Narducci,  Primo caduto della neonata Repubblica. In presenza della Presidente del Municipio XIII, Giuseppina Castagnetta, della Fanfara dell’Arma dei Carabinieri diretta dal M.M. Fabio Tassinari, del Presidente della G.p.I.  Paolo Macoratti, della giornalista Cinzia Dal Maso, è stata deposta una corona d’alloro sul muro dell’antica porta. Erano presenti i Soci della “Garibaldini per l’Italia” Arturo De Marzi (Vice Pres.), Monica Simmons (Segretaria), Maurizio Santilli, Antonio Iadevaia, Matteo Manenti, Annalisa Venditti, Enrica Quaranta, Marcello Pellegrini, Stefano Dini, Gianni Blumthaler e altri convenuti. Il 7 Agosto 2012 abbiamo “scortato” i resti di questo ragazzo ventenne all’interno del Mausoleo-Ossario Gianicolense di Via Garibadi per la tumulazione, su invito dei discendenti e della giornalista Cinzia Dal Maso. Il 25 settembre 2013 i ritratti di Paolo Narducci e della madre Teresa Maciucchi, oltre alla corona mortuaria del giovane ufficiale, sono stati donati dalla nostra Associazione al Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina.

  

1849 – Combattimento a Via Aurelia – Calendario del 1916  (Collezione Leandro Mais – Roma)

 

                                 

 

 

MARTEDÌ 30 APRILE 2019 ORE 10,30             

Mausoleo-Ossario Garibaldino – Via Garibaldi 29/e Con il Patrocinio del  Municipio Roma I Centro

 Dopo la memoria di Porta Pertusa siamo stati presenti alla celebrazione di tutti i caduti della Repubblica Romana al Mausoleo-Ossario Gianicolense, insieme all’Associazione Nazionale Garibaldina, all’Istituto di Studi Internazionali Giuseppe Garibaldi e alla Società di Mutuo Soccorso Giuseppe Garibaldi. Al termine della cerimonia abbiamo premiato i migliori componimenti degli alunni delle due classi dell’Istituto G.G. Belli che hanno partecipato alla sesta edizione del Concorso “Alberto Mori”. Ha condotto la Cerimonia la Dott.ssa Enrica Quaranta

GIURIA presieduta dalla Prof. Silvia Mori e formata dai componenti della Commissione, Prof. Orietta Citoni, Segretaria Monica Simmons, Presidente Arch. Paolo Macoratti

Abbiamo letto con piacere le lettere dei giovani studenti dell’Istituto G.G.Belli, i quali si sono calati in un epoca estranea alle loro esperienze, utilizzando un mezzo di comunicazione, la scrittura manuale, a loro pressoché sconosciuto. Siamo lieti di vedere come, stimolati adeguatamente, i giovani possano ancora sorprenderci.

         Al di là dell’importanza dell’evento storico in se, come il passaggio dalla Monarchia assoluta alla Repubblica Democratica, e alla resistenza contro l’intervento francese che hanno caratterizzato la maggior parte dei componimenti, abbiamo rilevato nei ragazzi l’intenzione di immedesimarsi nei personaggi del popolo, ora modesto anche nel modo di esprimersi, ora colto, ma orientata in ogni caso al raggiungimento di quegli ideali universali di pace, giustizia e di amore per i quali è giusto combattere.

         Ringraziamo pertanto tutti gli studenti e gli insegnanti Carlo Felici e Paola Moresco che hanno aderito al progetto della nostra associazione.

 

BRANI DEI VINCITORI 6^ EDIZIONE PREMIO ALBERTO MORI

 

ISTITUTO G.G. BELLI – CLASSE III F

  3° classificato – Caterina Canepuccia ” Quel che sembrava impossibile ipotizzare fino a qualche giorno fa, si è verificato davanti i miei occhi. Qui ora vige la democrazia! E lo Stato Romano si è dato il nome di Repubblica Romana. Ma il Popolo è in festa e dimentica i pericoli che incombono. Il destino non è ancora deciso e occorre rimanere vigili e prudenti…”

2° classificato – Simone Pasqua ” Per concludere vorrei condividere con te solo un’ultima delle mie riflessioni: la Francia, il paese in cui sei nata e in cui vivi, è una Repubblica basata sulla libertà, la fratellanza e l’uguaglianza; mi domando, quindi, per quale motivo stia cercando di impedire la formazione di una Repubblica Romana, minacciandone la capitale e impedendone la formazione. Non capisco, ma nonostante le mie incomprensioni desidero combattere anche per questo motivo: sogno la lealtà”

  1° classificato – Simona Maria Casile E’ stato proprio questo spirito a non farci arrendere. In fondo guardate cosa abbiamo fatto: è nata una repubblica che nessuno si sarebbe mai immaginato ed è durata pure per ben cinque mesi. E’ vissuta, anche se agli occhi altrui solo per poco, esclusivamente grazie al nostro grandissimo spirito di sacrificio. Non scorderò mai quei corpi che giacevano per terra come dei massi, senza più respiro o parola, ma che sembravano conservare dentro di sé il desiderio sempre vivo di voler gridare al mondo:” anche noi vogliamo la nostra Patria!”……….Adesso, madre, ditemi: chiedevamo troppo? Avere dei diritti è qualcosa fuori dal naturale? Come ci è concesso di respirare, dormire o mangiare, abbiamo il diritto di votare chi ci governa, di essere liberi di professare la fede in cui crediamo, di essere tutti uguali e di non essere messi a morte per nessun motivo, perché la vita non appartiene che a noi. Chiedevamo troppo?”

Gli altri 2 selezionati sono: Aurora Naccari e Giulio Cesaretti Salvi

 

ISTITUTO G.G. BELLI – CLASSE III C

 

3° classificato – Gabriele Paolocci “La città è bellissima e ci sono tanti ragazzi che come me si sono trasferiti per un’ideale di uguaglianza, di fratellanza e di un luogo dove il potere sia nelle mani del Popolo….Oggi ci hanno comunicato una grande notizia, il nostro triunvirato (composto da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini) ha cominciato a scrivere un libro, credo si chiami la Costituzione; è un libro molto grande dove sono racchiusi tutti i nostri ideali…”

2° classificato – Federico Giovanola “Qui a Roma c’è una grande confusione; ogni giorno vedo persone con fucili in mano che sparano e combattono contro il nemico: si, hai ben capito, stiamo combattendo per difendere i nostri ideali, come dice mio padre. Tutti, uomini e donne, combattono e anche noi ragazzi aiutiamo facendo lavori anche molto rischiosi. Tutti i romani e anche i turisti o stranieri combattono contro il nostro nemico: il Papa aiutato dai Francesi..”

1° classificato – Lodovica Salvini “Caro amico, con questa mia sono qui a dirti che finalmente Roma ha un suo governo, il Papa è fuggito a Gaeta dai suoi amici Borboni e Firenze già da un mese è governata dai democratici Guerrazzi e Montanelli; finalmente comincio a sperare che con oggi abbiamo fatto un altro importante passo avanti per unire in un solo stato la nostra bella penisola; un sogno che si sta tramutando in realtà. Finalmente abbiamo un governo del popolo, un governo rappresentato da tre patrioti convinti denocratici, Armellini, Mazzini e Saffi, e sembra che addirittura stia raggiungendo Roma Garibaldi, lo ricordi, il nostro grande condottiero..”

Gli altri 3 selezionati sono: Adriano Jannuzzi, Azzurra Barassi, Lorenzo Vitale

                                                                                             

      Con una lettera inviata al Comune di Roma (Sindaca, Assessore alla crescita culturale, Sovrintendente ai Beni culturali ) l’Associazione “Garibaldini per l’Italia”, astenendosi dal partecipare il 9 Febbraio alla cerimonia del 170° anniversario della Proclamazione della Repubblica Romana del 1849 che si è svolta nell’area del Mausoleo, ha voluto esprimere il proprio dissenso verso le autorità comunali per non essere state in grado di garantire la partecipazione popolare, rappresentata dalle associazioni culturali e d’arma, alla cerimonia istituzionale promossa dal Comune di Roma. Come rappresentato nella lettera indirizzata alla Sindaca Virginia Raggi, abbiamo ritenuto fosse grave tale emarginazione perché, oltre a mettere in sott’ordine il volontariato costante che si preoccupa di fare memoria ogni anno della storia unitaria e risorgimentale (diffondendo nella comunità e in particolare nelle giovani generazioni i valori della nostra formazione repubblicana), tradisce lo spirito delle due Costituzioni, quella della Repubblica Romana del 1849 e l’attuale vigente, entrambe orientate a considerare come unico organismo il Popolo e le Istituzioni.  Il momentaneo attrito non ha comunque impedito a un gruppo rappresentativo della nostra Associazione di fare memoria di quell’evento straordinario, senza banda, senza applausi, portando al “muro della Costituzione” del Gianicolo il nostro pensiero riconoscente a chi ha scritto con la penna e il sangue le pagine fondamentali della convivenza civile.

 

 

151° Campagna dell’Agro Romano
1867 – 2018

VILLA GORI – Martedì 23 OTTOBRE ore 10,30

ASS. GARIBALDINI PER L’ITALIA
A.N.G. ASS. NAZ. GARIBALDINA – IST. INTERNAZ. DI STUDI G. GARIBALDI

 

Partecipano:

Piccchetto armato Esercito Italiano

Fanfara della Polizia di Stato

Scuola G.G. Belli – Roma – Classe 3F

http://youtu.be/SZ3MSwaMRnM

http://youtu.be/qke7_BhsksM

     In occasione della Giornata del camminare si è svolta a Roma domenica 14 ottobre, promossa da Andrea Mori,  una passeggiata organizzata dall’Associazione Inforidea in collaborazione con l’Associazione “Garibaldini per l’Italia”. Con partenza dal monumento dedicato ad Anita Garibaldi al Gianicolo, e attraverso un itinerario che prevedeva delle soste presso l’Erma di Colomba Antonietti, la statua di Righetto, quella di Ciceruacchio, l’Arco dei quattro venti all’interno di Villa Pamphili e Villa Spada, il presidente Paolo Macoratti ha ripercorso i momenti storici più importanti che hanno caratterizzato la breve ma fondamentale esperienza  della Repubblica Romana del 1849, citando personaggi, narrazioni e corrispondenza di alcuni protagonisti noti e meno noti di quell’indimenticabile e fondamentale evento. Erano presenti per l’Associazione Garibaldini per l’Italia, oltre ad Andrea Mori e Paolo Macoratti, la segretaria Monica Simmons e Silvia Mori, e un cospicuo numero di partecipanti.

       Si dice che il realismo degli eventi storici non dovrebbe mai essere messo in discussione dalla congiunzione ipotetica “se”, visto che la concatenazione dei fatti non sarebbe altro che la risultante delle volontà delle singole persone. Di conseguenza sarebbe importante e necessario evidenziare quanto queste volontà abbiano condizionato la vita e il futuro di un intero popolo. La “Trafila” dell’agosto 1849 che salvò Giuseppe Garibaldi da sicura morte, risponderebbe in pieno a tale esigenza.

In occasione delle celebrazioni del 170° anniversario della Repubblica Romana del 1849, su invito del Dott. Giuseppe Chicchi, Presidente della cooperativa di turismo culturale “Terre di Dante” (organizzazione di Ravenna in convenzione con la “Società Dante Alighieri – i parchi letterari”), abbiamo partecipato dal 14 al 17 settembre 2018 a un tour storico-culturale di primissimo livello al quale ha aderito la nostra associazione (Presidente Paolo Macoratti e segretaria Monica Simmons), oltre ai Presidenti delle Sezioni ANVRG di Rimini (Valerio Benelli) e di Rieti (Fed. Reg. Lazio Gianfranco Paris).

Giornalisti provenienti da Milano (Franca dell’Arciprete Scotti- Ambienteeuropa – e Giovanni Scotti – Focus online -) e Padova (Maria Paola Meli – Aeceuropa - e Sergio Sambi – popolo terremotati Aec), oltre a rappresentanti dell’Ass. culturale “L’Airone” di Brescia (Liliana Vilardo, Chiara Macina), hanno completato il gruppo formato da 13 persone e guidato dalla perfetta regia di Attilio Moroni, infaticabile e colta guida delle “Terre di Dante” e artefice dei vari spostamenti sul territorio romagnolo, coadiuvato da Alessandra Borgogelli Ottaviani.

La “Trafila Garibaldina” ci ha dato l’opportunità di visitare e scoprire non solo i luoghi e i personaggi della tragica fuga di Garibaldi, di Anita e dei Garibaldini da Roma nel vano tentativo di Raggiungere la Repubblica di Venezia, ma anche le bellezze naturali, artistiche, culturali ed enogastronomiche di un territorio ricchissimo di storia e di umanità, sede dei migliori valori di una secolare tradizione, sia locale che italiana.

Grazie alla narrazione storica dei luoghi visitati ad opera del Dott. Andrea Antonioli (Direttore del Museo Renzi – Progetto Internazionele “Una rosa per Anita”), del Prof. Ivan Simonini (Presidente Parco Letterario Le terre di dante, del Dott. Maurizio Mari (Società Conservatrice Capanno Garibaldi), del Dott. Bruno Melandri (Associazione Mazziniana di Modigliana), del Dott. Gabriele Zelli (Storico e scrittore), siamo potuti entrare con il cuore e con la mente, anche se per un breve arco temporale, nella vicenda funambolica e drammatica dell’arrivo della Legione Garibaldi a San Marino, del suo disarmo e dell’inizio del tentativo dell’Eroe e di pochi militi rimasti di raggiungere Venezia. Malgrado l’interessante visita di questa antica Repubblica (condotta egregiamente da una guida locale), siamo rimasti sorpresi nell’apprendere dalla Dott.ssa Claudia Malpeli, esperta della Biblioteca di Stato di San Marino, l’assenza espositiva del piccolo museo garibaldino, già presente negli anni passati; fortunatamente, per l’occasione, abbiamo avuto la possibilità di fotografare alcuni pezzi della vecchia esposizione, tra cui l’abito portato da Anita e alcune reliquie di Garibaldi e Ugo Bassi (foto allegate)

Uno studiato itinerario ci ha portato da San Giovanni in Galilea (con visita al bellissimo “Museo Renzi”), a Sogliano (visita alle Fosse Brandinelli e allo straordinario museo della Musica e dell’arte povera); da Cesenatico, ove Garibaldi s’imbarcò con l’esigua legione sui famosi 13 bragozzi, a Ravenna (con visita di S. Apollinare in Classe), proseguendo in barca per l’isola degli Spinaroni (base partigiana della Brigata Garibaldi nel 1944-45). Dal capanno Garibaldi alla fattoria Guiccioli dove morì Anita, abbiamo tentato di immaginare, vedendo i luoghi e “aprendo” i sensi, la terribile angoscia provata dai fuggiaschi, la paura d’essere scoperti, riconosciuti e fucilati. Ci siamo avvicinati, visitando la stanza in cui morì Anita e il luogo della sua momentanea sepoltura, al grande dolore del suo José, nel momento in cui, perdendo tutto, Patria, sposa e madre dei suoi figli, cercava insieme al fedele Capitano Leggero (Giovanni Battista Culiolo) la salvezza dalla pressante vigilanza austriaca, per poi affidarsi, come ci racconta lo stesso Garibaldi nelle sue memorie. “..alla serie dei miei protettori, senza di cui non avrei potuto peregrinare per trenta e sette giorni, dalle foci del Po, al golfo di Sterlino, ove m’imbarcai per la Liguria..“. Infine, dopo aver fotografato i luoghi e le lapidi che ricordavano il passaggio dell’illustre fuggitivo siamo approdati nel paese di Modigliana.

Sempre dalle memorie di Garibaldi :”Poi un prete! Vero angelo custode del proscritto, ci cercò, ci trovò, e ci condusse in casa sua a Modigliana..” E proprio a Modigliana, nel mezzo della famosa Festa dell’Ottocento (con il sostegno culturale e artistico del Vicesindaco con delega alla cultura Dott.ssa Alba Maria Continelli e l’Assessore alle politiche scolatiche e del turismo, Dott.ssa Alice Gentilini), abbiamo potuto conoscere la storia di Don Giovanni Verità e il vero senso della cosiddetta “Trafila”= catena di solidarietà, nata molti anni prima, come ci conferma questo passo di Massimo D’Azeglio del 1845, annotato nei “Miei ricordi”: In ogni paese era un uomo fidato che formava uno degli anelli della catena, ed a questa catena era dato il nome di trafila. Serviva a mandar nuove, precetti, direzioni, lettere e talvolta anche persone, gente costretta a fuggire [...] Un solo anello della trafila che fosse stato traditore, rovinava un mondo di gente:ed è fatto notabile che [...] mai e poi mai la polizia ha avuto il gusto di far conoscenza con uno di codesti anelli della gran catena…” (Club Alpino Italiano – sentiero Garibaldi).

L’ultima tappa di questo percorso storico-culturale della Trafila è stata “Villa I Raggi” nella frazione Colmano di Predappio, dove fu ospitato Garibaldi prima di passare in Toscana. Qui, grazie alla cortesia dei discendenti del Conte Giuseppe Campi, abbiamo potuto gustare il famoso “Sangiovese”, premiato all’esposizione universale di Parigi del 1889

A quelle trecento persone della “Trafila”, di cui cento operative, che si occuparono di portare Garibaldi in salvo, dobbiamo rivolgere con gratitudine il nostro pensiero per aver contribuito in modo sostanziale – visto il seguito dell’epopea risorgimentale – alla formazione dell’unità d’Italia. Durante le celebrazioni del 170° della Repubblica Romana del 1849, ricorderemo questo avvenimento e cercheremo di collaborare con “Le Terre di Dante” per far rivivere questi importanti momenti della storia del nostro Paese a tutti coloro che vorranno condividere questa nuova avventura garibaldina.

Paolo Macoratti

 

Roma, 07/09/2018 – Gianicolo – Monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi

Grazie alla segnalazione di una insegnante della vicina scuola elementare “Gaetano Grilli”, abbiamo avuto la possibilità di constatare “a caldo” i danni provocati dalla caduta di un fulmine sulla base del monumento che sorregge la statua equestre di Garibaldi. La casualità ha voluto che la folgore squarciasse il lato dedicato alla presa di Roma del XX settembre 1870.

Ai disastri di questa estate 2018 si aggiunge, fortunatamente senza vittime né feriti, quest’ultimo danno al patrimonio monumentale di Roma, che ci auguriamo possa essere ripristinato quanto prima dalle autorità competenti. Non possiamo esimerci dal sottolineare, almeno visivamente, l’assenza di protezione dagli agenti atmosferici di questo manufatto, celebre anche per la sua posizione dominante, e quindi più esposta alle intemperie.

Ass. Garibaldini per l’Italia

     L’occasione per il primo incontro tra i Soci delle due Associazioni garibaldine, italiana e tedesca, è avvenuta nella ricorrenza del 30 Aprile 2018 , nel 169° anniversario della famosa battaglia del 1849, simbolo della Resistenza della Repubblica Romana all’assedio che sancì la sua definitiva caduta. La Delegazione tedesca era rappresentata dal Presidente Dr. Thilo Fitzner, accompagnato dalla moglie Gertrud (simpatizzante); dal vice-Presidente Lothar Hillenbrand e dalla moglie Birgit (esperta in uniformi e cavalli); dalla Signora Walburga Pilch (responsabile per la stampa) e Wolfgang Binder (esperto in navigazione). Per l’Italia erano presenti: il Presidente, Arch. Paolo Macoratti; il Presidente Onorario Dr. Maurizio Brigazzi accompagnato dalla moglie Prof.ssa Laura Mereu (simpatizzante); la Segretaria Sig.ra Monica Simmons; la Prof.ssa Silvia Mori (interprete); Maurizio Santilli (Consiglio Direttivo); Prof.ssa Orietta Citoni (Collegio dei Revisori); Dott.ssa Enrica Quaranta (conduzione cerimonie); Arch. Gianni Blumthaler (fotografia); Prof. Carlo Felici (storia); Sig. Stefano Dini; Giuseppe Musacchio (simpatizzante).

     Domenica 29 Aprile i membri delle due Associazioni hanno visitato il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina del Gianicolo e parte dei luoghi delle battaglie che si svolsero nei pressi di Porta San Pancrazio tra maggio e giugno 1849. Un pranzo conviviale alla cantina del Castello di Torre in Pietra, nei pressi di Roma,  ha terminato la mattinata, favorendo la socializzazione tra i membri delle due rappresentanze. Il pomeriggio è stato dedicato alla visita della collezione garibaldina del Socio Onorario Leandro Mais, durante la quale la delegazione tedesca, accompagnata anche dalla moglie di Mais, Sig.ra Maria Pia Rosati, ha potuto ammirare alcuni pezzi importanti della raccolta, e apprezzare gli omaggi che il Sig. Mais ha voluto donare in segno di amicizia ad ogni componente della delegazione.

     Lunedì 30 Aprile si è svolta al Sacrario dei caduti per Roma la celebrazione del 169°della battaglia del 1849, alla presenza dell’Associazione Nazionale Garibaldina, dell’Istituto di Studi Internazionali Giuseppe Garibaldi e rappresentanze di altre associazioni, con la partecipazione del Picchetto armato dei Granatieri di Sardegna in uniforme storica e della Fanfara della Polizia di Stato a cavallo. Sono intervenuti: l’Assessore alle politiche educative e scolastiche del XII Municipio di Roma Capitale, Avv. Fabiana Tomassi – La Dott.ssa Mara Minasi, responsabile del Museo della R.R. e del Sacrario dei caduti per Roma, il Presidente della “Garibaldi Gesellschaft Deutschland”, Dott. Thilo Fitzner, il Presidente dell’Ass. Garibaldini per l’Italia, Arch. Paolo Macoratti, la Presidente dell’Ass. Naz. Garibaldina, Sig.ra Maria Antonietta Grima Serra, il Direttore dell’Ist. di Studi Internaz. G. Garibaldi, Prof. Franco Tamassia.

     Saldare l’amicizia tra i popoli europei nel segno di Giuseppe Garibaldi, esempio di grande onestà, umanità e umiltà, come è stato ricordato nell’intervento del Dott. Fitzner, è compito di tutti coloro che credono nei valori più alti del progresso umano; valori che è  indispensabile possedere in questa epoca tormentata da guerre e minacce di guerre.